Nel regno bizantino in Sicilia, il rapporto tra il generale Giorgio Maniace e il militare Stefano “il Calafato” ha una valenza storica non indifferente, tanto da renderli quasi un unicum.
Proprio per questo i due tavolini prendono i loro nomi, quasi a rendere omaggio al più grande e possente, Maniace, e al più alto ed esile, Calafato. Un gioco poco celato, di scontri e contrasti, di opposti convergenti perché appartenenti alla stessa natura.
Il risultato da vita a due tavolini semplici nelle forme, ma eleganti, grazie al sapiente uso delle decorazioni marmoree, e preziosi, per gli innesti di pietre dure che ne esaltano il carattere. Il tutto è incorniciato da una struttura metallica, che diventa anche decorazione dorata, citando non a caso l’arte bizantina.
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